Alla base del suo lavoro c'è il disegno, allo stesso tempo morbido e incisivo, che egli sa sfruttare in modo eccellente usando il pirografo su tavole lignee, che isola gli elementi dell'opera per evidenziare caratteristiche inusuali, particolari nascosti, che rammenta e ricompone una visione nella quale gli elementi realistici sono manipolati con maestria fino ad assumere nuovi significati.
Su questa precisa base Luciano Buda lascia agire la sua creatività per composizioni di carattere surrealista, in ogni caso fortemente narrative, che si arricchiscono di colore squillante, compatto e di innesti materici multistrati.
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Sdraio dell'inquinamento
(1983)
olio e collage su legno
cm. 56x129
(ingrandibile)

Miramare
(1985)
collage e stucco su legno
cm. 100x90
(ingrandibile)
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Le tre grazie
(1994)
pirografia e olio su tegno
cm. 70x60
(ingrandibile) |
Luciano Buda alla Sala dell'Albo Pretorio. L'artista si serve del pirografo per far coincidere nei suoi lavori (pirografie dipinte), la propria doppia indole: quella dell'incisore e del pittore. Ama scompartire le immagini, all'interno delle quali esalta singolarmente ora il disegno, preciso e dettagliato, ora il colore, squillante e decorativo. L'effetto è ritmico, probabilmente il passato da musicista deve aver influito su queste scelte. Certo è che nei suoi lavori, ironici e surreali, si respira un'aria ricca di divertimento.
Serena Bellini
(Il Piccolo - Cultura e Spettacoli) |
Prima della gara
(1997)
pirografia, olio e collage
cm. 70x80
(ingrandibile)
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Lo spazio del riquadro è spesso suddiviso in reticoli geometrici, in tessere da puzzle,per risultati che colpiscono e che risultano non forzati e autenticamente originali.
A volte, come nelle figure femminili, l'elemento surreale è affidato a particolari marginali che si richiamano alla decoratività del secession (fiori, greche) o a sfondi con particolari architettonici, elementi di stravaganti costumi, innesti pop su ironici impianti neoclassici.
A volte, come nei paesaggi marini o con barche, l'accento surreale è fornito dalla capacità di mescolare il reale con il fantastico in una fusione che sovrappone in modo volutamente ambiguo i due piani lasciando all'osservatore il compito di intravvedere la più o meno avvertibile linea di demarcazione.
Quelle di Luciano Buda sono opere che, in alcuni casi, possono collocarsi in un'area dove, sulla base di una raffinata cultura neoclassica e novecentista, si vanno a innestare con ironica invadenza e impertinenza gli elementi emblematici che fanno parte integrante del mondo visivo contemporaneo.
Claudio H. Martelli |
Puzzle
(1997)
pirografia, olio e collage su legno
cm. 70x60
(ingrandibile) |
Invaso
(1997)
pirografia, olio e collage su legno
cm. 51x68
(ingrandibile) |
La bionda
(1994)
pirografia e olio su legno
cm. 50x40
(ingrandibile)
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Tramonto
(1998)
pirografia e tecnica mista
cm. 70x50
(ingrandibile)
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Luciano Buda ci propone un mondo variegato di rappresentazioni, a volte un mondo irreale che in definitiva non è altro che l'ideale sovrapposto alle vicende reali della quotidianità per ognuno di noi. I volti e le figure sorridenti rispecchiano la personalità mobile e vivace di Buda. Con il suo pirografo e il suo estro creativo crea su legno una dolce donna da una chioma bionda dalle forme non volgari, ma piena di una luce che illumina quel volto appena accennato ove la realtà diventa sogno e l'impossibile diventa realtà.
Il Buda possiede il fascino per l'invenzione sotto tutti gli aspetti umanistici rigorosamente essenziali, per divenire nella sua mente fuochi d'artificio e di emozioni, con la sua pittura a colori e collage manifesta modi e mondi infiniti, i suoi quadri vibrano palpiti percorsi sempre verso mondi infiniti.
Antonio Salamone
Accademia "Gli Etruschi"
Vada (LI) |
Particolare di quest'artista è la tecnica, una tecnica mista nella quale al segno pirografico si unisce la pittura ad olio. Ma Buda non si ferma qui: nell'opera è possibile notare come ad un gruppo figurativo centrale, ricco di ricercati particolari, si contrapponga uno sfondo astratto vibrante di atmosfera. Le due componenti si contrastano e nello stesso tempo si potenziano a vicenda, esaltandosi nella loro diversità. Una originale scala cromatica, che evidenzia i singoli elementi compositivi, si accompagna al disegno elegante ed accurato.
Lilia Grazia Tiberi |
Una importante realizzazione è stata concretizzata nel mese di giugno con l'inaugurazione del Museo Nazionale "Gli Etruschi" di Vada, fortemente voluto dal rettore Giovanni Mazzetti come punto di riferimento per gli artisti e come occasione di cultura per la cittadina di Vada. In due ampi saloni nella Via Aurelia Sud al 106 e 108 hanno trovato collocazione trecento opere, tra quadri e sculture, che rappresentano l'impegno ventennale dei tanti artisti che hanno trovato nell'accademia un valido e spesso determinante impulso a proseguire lungo la via dell'arte. Sono rappresentati artisti di ogni parte d'Italia e dall'estero e di ogni corrente artistica che rendono il museo una palpitante testimonianza della vocazione culturale così profondamente connaturata nel nostro paese. Questa è la motivazione alla base dell'iniziativa che, nelle speranze dei promotori, dovrebbe produrre frutti fecondi nel prossimo futuro, oltre a rappresentare un incentivo per quanti hanno affidato all'arte una funzione di promozione umana. La cerimonia di inaugurazione è stata semplice e commovente, con la presenza di tantissimi artisti che hanno voluto testimoniare il loro entusiasmo e la fiducia nella possibilità di costruire una società migliore, che solo attraverso la cultura può evolvere in maniera positiva ed armonica.
Emilio Bianchi
Direttore della rivista "Accademia" |
Studio di cavallo impennato
(1999)
pirografia e olio su legno
cm. 50x120
(ingrandibile)
La scala che porta alla fede
(1999)
pirografia e olio su legno
cm. 80x80
(ingrandibile)
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