Renata Fanin Favrini

 

Salomè
(2012) Acrilico e collage su tela
cm. 90x70
(ingrandibile)

 

 

Rimembranze
(2010) Tecnica mista
cm. 100x70
(ingrandibile)

 

 

Usque ad finem
(1991)
Acrilico su tela
cm. 50x70
(ingrandibile)

 

Bagnante sulla scogliera
(2000)
Acrilico su tela
cm. 80x70
(ingrandibile)

La Fanin, seria quanto animata da una penetrante intelligenza delle tecniche e delle cose rappresentate, tratta i temi carsici, i cortili circondati da loggiati, da poggioli, da pergolati e anche da alberi d'alto fusto che fan da tramite fra le pareti delle case e il vuoto al centro. Lo fa non alla ricerca del piacevole, e anzi per sottolineare nell'arricchirsi e nell'affinarsi d'una tessitura sempre più continua il permeare della struttura portante, di derivazione post cubista piuttosto rigida, la quale struttura trae presto dagli elementi del vero, ma li usa in una articolazione indipendente, in parte, dal vero. Così la tavola piatta di una staccionata può benissimo continuare in un nero tronco d'albero. La Fanin sottolinea codesti momenti portanti della composizione mediante le strisce bianche o nere che si distaccano dalla grafia pittoricistica del rimanente. Si giunge ad una sorta di astrazione, all'emblema spazialiano, pur essendo la Fanin partita da una descrittività minuta, elegiaca e romantica che le viene dalla scuola dell'acquaforte.

Giulio Montenero

 

Per l'autrice non è importante solamente la forma dei soggetti, bensì anche le ombre che questi gettano sul terreno o su pareti e muri. L'artista è ancor più esigente nella rappresentazione di figure umane dalle connotazioni sociali, come ad esempio nella tematica palestinese, e in altri motivi simili. La sua grafica è pittoricamente molto ben accentuata nell'acquaforte policromatica.

Milko Bambic

 

Un segno deciso e sicuro che si sprofonda nella materia quasi per farne emergere lo spirito più intimo, spirito che si fa intravedere quando sulla carta appaiono i suoi paesaggi, gli scorci, le figure. Una carica di umanità che non si esaurisce però né nella pressione del foglio sulla matrice, né sull'acidature dello zinco ma si riversa fuori della composizione, s'impossessa delle forme e le fa vivere dando loro un'anima e la possibilità di imprigionare la luce dello spazio per profonderla nel cuore della struttura.

Enrico Buda

 

 

La Metamorfosi di Glauco
(2005) Acrilico su cartone
cm. 70x100
(ingrandibile)

 

 

 

 

Tisbea
(2012) Acrilico su tela
cm. 80x68
(ingrandibile)

 

 

Elena e il Vento
(2010) Acrilico e collage su tela
cm. 100x70
(ingrandibile)

 

... Mi Ricordo
(2010) Acrilico e collage su tela
cm. 110x70
(ingrandibile)

 

Pescivendola
(1993)
Xiloincisione
cm. 100x80
(ingrandibile)

 

Tempo era dal principio del mattino
(Inferno c. I v. 37)
Olio e acrilico su tela
(1998)
cm. 100x80
(ingrandibile)

© 2017 Hammerle Editori - Trieste, Piazza Giotti 1 ++39(40)767075 - info@artecultura.it

 

colonna colonna colonna colonna sopra